Le persone vengono in terapia perchè non stanno bene; hanno dei problemi: sono depresse, ansiose, malattie resistenti, ecc.. ma quando vengono lamentano dolori, insonnia, tristezza, rabbia verso qualcuno, ecc.. Può sembrare curioso ma chi si lamenta per qualcuno può essere che sia depresso, ansioso o ossessivo, e può darsi anche che ci sia davvero qualcuno o qualcosa per cui lamentarsi. Quello che manca è la capacità di valutare le proprie oggettive responsabilità in ciò che accade, quanto cioè ciò di sè nel “filtrare” la realtà per renderla più accettabile, fino al punto di ottenere più svantaggi che vantaggi. La psicoterapia è “esame di realtà”.
Sembrerebbe che vengano per una cosa, che poi alla fine è un’altra.. In effetti è spesso così, anche se la realtà delle persone porta con sè una complessità sempre degna di rispetto e non facilmente riconducibile a letture schematiche. Però è vero che per risolvere il problema bisogna individuarne l’inizio, ma il trattamento può procedere su diversi punti della circolarità stimolo-risposta/sintomo-malattia che ha determinato la sofferenza.