MAESTRI

Icona di un cervello
Vezio Ruggieri

VEZIO RUGGIERI

Vezio Ruggieri è medico e psicologo. Professore di Psicofisiologia Clinica presso la Facoltà di Psicologia dell’Università di Roma “La Sapienza”. Insegna Psicofisiologia Clinica e Riabilitazione presso la Scuola di perfezionamento “Principi di Fisiopatologia e Psicodinamica in Riabilitazione respiratoria” (Facoltà di Medicina) Università di Roma “La Sapienza”. E’ Direttore del “Master triennale di Artiterapie ad orientamento Psicofisiologico” organizzato dall’Accademia di Storia dell’Arte sanitaria di Roma, dove è docente di Drammaterapia. E’ Presidente e fondatore dell’A.E.P.C.I.S. (Associazione Europea Psicofisiologi Clinici per l’Integrazione Sociale). E’ Regista teatrale e cinematografico. Suona il violino. Attraverso le sue ricerche ha elaborato un Modello Psicofisiologico Integrato per la Psicoterapia e le Artiterapie. E’ facile trovare Vezio in facoltà coi suoi studenti, perchè la porta della sua stanza è sempre stata “quella aperta”. Persona rigorosa nella preparazione, ma disponibile e amichevole, ha instaurato un gran numero di collaborazioni interdisciplinari scientifiche e formative.

Vezio Rggeri con il Dott. Bonacina
Modello Psicofisiologico

Il modello psicofisiologico integrato del Prof. Ruggeri

> Cliccare qui per scaricare il file PDF della mia Presentazione del Modello di Ruggieri

La rappresentazione sinottica a fianco, è un po’ una piccola grande sfida nella complessità del modello. Appare chiaro però che il filo logico per la comprensione del modello in questione, può derivare solo dalla lettura e dallo studio del libro “L’identità in psicologia e teatro”. Pietra miliare secondo me negli studi psicofisiologici sull’Io.
Lo schema può essere molto utile durante la lettura del libro, come riferimento per le connessioni dei vari concetti esposti. I concetti fondamentali da cui partire sono: l’Io come struttura-processo, il Protomentale e la Postura, i processi Immaginativi e Rappresentativi, il concetto di Appoggio.

PIO SCILLIGO

Pio Scilligo

Ho avuto la fortuna di avere per 4 anni come Direttore della scuola  di Psicoterapia, come Docente e Supervisore il Prof. Pio Scilligo.(SSPC/IFREP – Scuola Superiore in Psicologia Clinica di Roma)

Pio oltre che essere professore all’Università “La Sapienza” e all’Università Salesiana di Roma, era un Sacerdote Salesiano. L’eredità che ci ha lasciato scaturisce da una profonda vita di fede, dimensioni mai ostentate, ma che chiunque abbia interagito autenticamente con lui ha potuto cogliere e liberamente valorizzare come testimonianza significativa per la propria vita.

Ha conosciuto e lavorato in California (U.S.A.) con i più importanti capiscuola delle grandi teorie psicologiche (Berne, Bandler e Grinder, Watzlawick, Erickson, Perls, e altri…).

Ci ha lasciato 3 insegnamenti fondamentali:

  • “Abbiate il coraggio di esplorare territori nuovi pur di realizzare il progetto a cui tenete”
  • “Guardatevi attorno e sappiate riconoscere le risorse dei vostri compagni di viaggio nella contingenza che la vita propone”
  • “Siate competenti e professionalmente aggiornati ma sappiate che non esiste teoria che possa spiegare la complessità ed il mistero di cui ogni persona è portatrice”

Ci teneva che collaboratori ed allievi padroneggiassero diverse prospettive teoriche di lettura della realtà intrapsichica e relazionale ma se percepiva che queste venivano usate stiracchiando la persona di qua e di là pur di confermare il punto di osservazione teorico adottato, allora si accalorava per smontare la rigidità colta nell’interlocutore.

Il Signore lo ricompensi del bene fatto a tante persone, all’Università, a coloro (e sono tantissimi) che intendono aiutare le persone con una psicoterapia umana, liberatrice, responsabilizzante, di cui lui è stato maestro e teorico riconosciuto a livello internazionale. E a noi dia la luce e la forza di continuare in quest’opera degna di stima e apprezzamento di fronte a Dio e di fronte agli uomini.
In comunione di mente e di spirito.
Carlo Nanni – Rettore dell’Università Pontificia Salesiana di Roma

Raffaele ha detto…
Ho accompagnato Pio insieme a Mara, Susy, Carla, Lucia, Roberta, Ela e Carlo Nanni nella sua valle. Carlo insieme al parroco ed altri sacerdoti hanno celebrato una messa alla presenza di molte persone della valle. La cerimonia è stata semplice e commovente, ha preso la parola anche il sindaco che commosso ha espresso ammirazione per Pio.
LA COSA INCREDIBILE è che Carlo la mattina presto andando in chiesa per i preparativi ha incontrato proprio nella chiesa dove c’era Pio il CARDINALE MARTINI che era per caso in Val Formazza. Carlo gli ha spiegato chi era Pio e lo hanno salutato insieme.

MARCELLO COSTA

Marcello Costa con il Dottor Bonacina

Marcello Costa è Neurofisiologo, torinese d’origine vive ad Adelaide in Australia. E’ uno dei neuroscienziati che nei primi anni 80 ha fatto importanti scoperte sul tessuto neuronale dell’intestino, ha lasciato l’Italia per poter continuare le sue ricerche. I suoi studi sono importanti: l’elevato numero e la stratificazione dei neuroni scoperti nelle pareti dell’intestino, la loro massa di collegamenti e la presenza di neuromediatori come la serotonina, li rende molto simili a quelli del cervello: da qui la definizione dell’intestino come “secondo cervello”. Marcello è un uomo di grande cultura e uno scienziato rigoroso, ma nel contempo persona di grandi qualità relazionali e di amicizia. Come Neurofisiologo, all’interno del gruppo di studio “Lemadeleines” di Lecco, ci onora della sua presenza ed è un po’ il punto di riferimento sulla fisiologia del neurone e del sistema nervoso centrale.

www.flinders.edu.au/people/Marcello.Costa

RICERCA IN NEUROSCIENZE

GRUPPO DI RICERCA SU MENTE E COMPLESSITA’ LEMADELEINES – LECCO

http://www.lemadeleines.altervista.org

Sono qui riportati i calendari dei lavori del gruppo dal 2011 al 2016

2016-2019: Il Laboratorio LEMADELEINES sospende la sua attività mensile. Si sono tenuti comunque diversi importanti incontri anche negli anni successivi al 2016. Il lavoro prosegue con la sperimentazione e ricerca sulla Supervisione in Psicoterapia. La conoscenza della capacità computazionale e combinatoria del cervello/mente, concetto derivante dagli studi neuro-scientifici di questi anni, è alla base del lavoro degli 8 Psicoterapeuti del gruppo Lemadeleines, che si trovano settimanalmente dall’autunno 2016 in un nuovo gruppo di “Intervisione”, per la ricerca sul “Primo minuto della seduta”.

Il Laboratorio intellettuale e di Ricerca “LEMADELEINES” di Lecco Nasce nel 2010 da un progetto proposto dallo Psicoanalista lecchese Mario Pigazzini. Al gruppo multidisciplinare partecipano Psicoterapeuti, Psicoanalisti, Medici, Fisici, Filosofi e Matematici; il campo d’indagine è: Psicologia, Psicoterapia e Neuroscienze.  Sempre nel 2010 si sono tenuti i primi 2 gruppi di approfondimento di 2 giorni a Lecco e a Capri con Guelfo Margherita (Docente di Psicoanalisi di gruppo all’Università Federico II di Napoli) e il suo gruppo. Alle giornate di Lecco ha partecipato Giorgio Mantica docente di Fisica all’Università Insubria di Varese, che ha messo a fuoco con Pigazzini i primi costrutti matematici riferiti a sistemi non lineari, per l’osservazione di sedute psicoanalitiche.

A Luglio 2010 si è tenuto anche un incontro del gruppo a Esino Lario (Lc), dove si è approfondito con Marcello Costa (Neurofisiologo della Flinder University di Adelaide – AU) il rapporto fra neuroscienze e psicoterapia alla luce delle ricerche sui “neuroni-mirror” di Rizzolatti. A questo incontro era presente anche Marta Badoni, vicepresidente della SPI (Società Italiana di Psicanalisi). In occasione delle giornate di studio, Marcello Costa ci ha presentato la bozza di una sua pubblicazione che contiene anche la condensazione delle riflessioni del nostro gruppo di lavoro. Per Marcello esiste una sola fisica per la res cogitans e per la res estensa. Le due forze di base sono la forza elettromagnetica e la forza cinetica. Tutte le forze provenienti dall’esterno del corpo si trasformano in energia elettromagnetica e tutto ciò che esce dal cervello si trasforma in energia cinetica.

Obiettivo generale di ricerca del gruppo è lo studio della complessità del funzionamento cervello/mente nel produrre il cambiamento in psicoterapia. Si cerca attraverso la riflessione multidisciplinare e la convergenza di modelli, di elaborare linee di indirizzo per le neuroscienze e le scienze del comportamento, in accordo con assunti fisico-matematici non lineari e attuali filosofie della mente. Il microcosmo molecolare e cellulare e il macrocosmo del corpo e dell’individuo, l’universo, la fisica teorica e il comportamento umano, il cervello e la psiche: possiamo trovare modelli di base comuni? Quali utilità per la conoscenza e per la cura delle persone?

Per l’anno 2011-2012 il gruppo di ricerca su un nuovo tema specifico: “L’Inconscio oggi: storia e sviluppo di un idea, Teoria e pratica clinica per una traduzione in termini neurali”. L’obiettivo era quello di fare il punto sullo stato del concetto di inconscio nelle varie teorie e discipline in rapporto alle neuroscienze; attraverso una presentazione e confronto dei vari modelli con cui i singoli ricercatori e clinici operano.

Il mio contributo, a Febbraio 2012, è stato la presentazione del significato del concetto di inconscio in Psicofisiologia Clinica e particolarmente in riferimento al modello Bio-esistenziale di Vezio Ruggieri (Università di Roma “La Sapienza”). Questo modello, pur muovendo da campi di ricerca differenti e con finalità di ricerca clinica, incontra sostanzialmente le idee proposte da Marcello Costa soprattutto dove, nella res estensa, troviamo “il muscolo” come effettore assoluto che, in un intrinseco legame circolare con gli strati superiori del sistema nervoso centrale, determinando l’emergere di quella qualità che chiamiamo “Io”.      >> Presentazione del 18.02.2012 in PDF

Per le giornate conclusive del 15 e 16 Settembre 2012 abbiamo avuto la presenza oltre che di Marcello Costa da Adelaide, anche quella di Vezio Ruggieri da Roma.

Nell’anno 2012-2013 l’attività del gruppo di ricerca ha avuto  un impulso molto importante. Si sono difatti uniti e interessati alle nostre ricerche grandi personalità della scienza internazionale come Daniele Amati, fisico teorico già direttore del S.I.S.S.A. di Trieste (Scuola Internazionale di Studi Avanzati) e prima direttore per molti anni della Divisione Teorica del CERN di Ginevra. Fa parte ora del gruppo anche Giampaolo Sasso, Psicologo e Psicoanalista studioso di psicolonguistica che ci ha introdotti col suo metodo agli aspetti linguistici dell’inconscio. Sempre su questo versante di studi è stato con noi Andrea Seganti, Psicoanalista della S.P.I. di Roma. Nel dibattito e nella ricerca è ora presente Luca Foggetta, fisico del C.N.R. Sono inoltre con noi Stefano De Michelis, Professore di matematica all’Università di Pavia e Maria Antonietta Ficacci, Psicoanalista romana della S.P.I.

Nell’anno 2014-2015 hanno alimentato i nostri studi Krystyna McQuinn (Direzione Mindfulness Australia), Adele Bucalo Triglia Psichiatra di Palermo e Centre Internationale de Psychosomatique (Sami Alì) Parigi, Emilio Fava dirigente Psichiatra a Milano e Enrico Alleva  Direttore di Neuroscienze comportamentali del Dipartimento di Biologia cellulare e Neuroscienze dell’Istituto Superiore di Sanità.

GIORNATE 2015 – 2016

GIORNATE 2014 – 2015

GIORNATE 2013 – 2014

GIORNATE 2012-2013

GIORNATE 2011-2012

PSICOLOGIA SUBACQUEA

Sono un subacqueo da molti anni e la mia passione per le immersioni la sento molto vicina alla passione per la mia professione.

Il silenzio dove l’unica presenza è il mio respiro, le meraviglie del mare con l?incanto delle forme e dei colori, sono un’esperienza di profondità interiore.

Certo è una disciplina un po’ particolare, ma credo che questo tipo di esperienza, nelle condizioni adeguate e con le giuste indicazioni, possa essere anche qualcosa di riabilitativo e terapeutico.

Descrivo brevemente alcuni elementi psicologici che possono riguardare la subacquea.

PSICOLOGIA E IMMERSIONI SUBACQUEE
La psicologia essendo “scienza del comportamento” è implicata o implicabile in tutte le attività umane. La subacquea in quanto attività che possiamo considerare “estrema” rispetto al vivere ordinario, è luogo in cui i fenomeni psicologici vengono amplificati da una parte e possono condizionare l’attività subacquea dall’altra.

Tartaruga di mare
Pesci pagliaccio
Razza marina
Dottor Bonacina in immersione

CAMPI D’APPLICAZIONE DELLA PSICOLOGIA SUBACQUEA

  • DIDATTICA
    Nella didattica subacquea, nell’insegnamento cioè degli elementi tecnici e sportivi necessari per ottenere i vari gradi di brevetto, la psicologia può entrare in gioco nell’organizzazione della didattica stessa, perchè i contenuti siano di più chiara comprensione. Può essere utile agli istruttori per ampliare la loro cultura professionale ed avere qualche elemento in più per conoscere il gruppo e le persone che scenderanno in acqua con loro.
  • CRESCITA PERSONALE
    Attraverso l’attività subacquea si può osservare un aumento della conoscenza di sè e della consapevolezza delle proprie possibilità. Aumenta la capacità di rilassarsi e si affina il piacere nelle immersioni. Si apprende una rinnovata capacità di controllo degli impulsi e vengono amplificate l?attenzione all?altro e la socializzazione. Si impara ad affidarsi ad una comunicazione non verbale codificata.
    Aspetti correlati di crescita sono anche a carico della motivazione, delle abilità cognitive, di pianificazione e della responsabilità. Anche il viaggio, il gruppo, il cambiamento percettivo e le sensazioni corporee connesse (come il respiro) sono elementi di sviluppo personale.
    Alcune condizioni psicologiche sconsigliano l’attività subacquea, a meno che non si stia procedendo secondo un piano di intervento particolare e ben compreso dalla persona che si immerge. Si tratta di condizioni depressive, disturbi affettivi ed emozionali, ansia e attacco di panico, fobie generali e specifiche, aspetti ossessivo-compulsivi, aspetti maniacali. Ritengo comunque che in alcuni casi l’immersione subacquea, per quanto detto anche più sopra in merito alla crescita personale, possa fornire delle esperienze positive nella direzione del cambiamento e del miglioramento dei disturbi.
  • PROMOZIONE E INFORMAZIONE
    La psicologia subacquea con tutti i suoi aspetti positivi, può fornire materiale informativo sia nella promozione di viaggi particolari e situazioni di accoglienza, sia nella percezione più generale di affrontare le condizioni di immersione in un modo sportivo, naturalistico e di esperienza personale tonificante nel contatto con la vita sommersa; con un ritorno positivo nella vita quotidiana “di superficie”.

Chi lo desidera può approfondire i temi qui esposti leggendo: “Psicologia e psicodinamica delle immersioni subacquee” a cura di Gaetano Venza, Salvatore Capodieci, Maria Luisa Gargiulo e Girolamo Lo Verso è FRANCO ANGELI 2006.

APPROCCIO DI STUDI E DI INTERVENTO

LA PSICOFISIOLOGIA CLINICA:

Il mio orientamento di base è la Psicofisiologia Clinica, che si basa sugli sudi della Psicologia Fisiologica con intenti applicativi e di cura. Vengono elaborati concetti e modelli utili per la psicoterapia, l’arte-terapia e la rieducazione psico-corporea. Le ricerche in Psicofisiologia Clinica hanno alla base la ricomposizione dell’unità soggettiva mente-corpo dell’individuo. Tali ricerche sono stimolate e nel contempo stimolano nuova ricerca in psicologia, in ambito psicodinamico, in fisiologia e nella neurofisiologia dei processi percettivi e motori.

In particolare alla base del mio lavoro c’è il modello del Prof. Ruggieri di Roma, che descrive modalità di intervento psicoterapeutico attraverso il lavoro sul corpo, ed ha riscritto in modo originale in ambito fisiologico concetti freudiani e in ambito psicologico modelli neurofisiologici, apportando utili riflessioni applicative . Questo attraverso una modellistica originale basata su ricerche condotte col metodo sperimentale, che evidenzia in particolare nell’apparato muscolare il modo espressivo-ricettivo di “essere nel mondo”. L’Io, la consapevolezza di sé come massima integrazione psicofisica.

TEORIE

LA PSICOTERAPIA:

La Psicoterapia è un metodo di cura basato sulla parola e sulla relazione terapeutica, ma non solo, la Psicoterapia può comprendere l’utilizzo di diverse tecniche derivate dalle varie scuole. Gli obiettivi sono il cambiamento terapeutico e la cessazione dei sintomi. La Psicoterapia è legata ad una teoria della personalità, cioè a un modello di funzionamento della mente/cervello. Le teorie della personalità a cui faccio riferimento e in cui mi sono formato e specializzato sono l’Analisi Transazionale e la Terapia della Gestalt.

 

ANALISI TRANSAZIONALE:

L’Analisi Transazionale è una Psicoterapia neo-psicanalitica, che si rifà ad una filosofia umanistico-esistenziale dove l’individuo è considerato come unico e originale, degno di rispetto per quello che è. Il modello di base dell’Analisi Transazionale si riferisce a 3 “stati dell’Io” (Genitore-Adulto-Bambino) e a come si giocano nelle transazioni, cioè nella relazione tra individui. La terapia ha come obiettivo da una parte la decontaminazione dell’adulto: il “primato dell’adulto”, che dà e riceve informazioni, fondamento di relazioni chiare. Da un’altra parte la “deconfusione del bambino”, per vivere la vita emozionale in modo armonico e valido. Da ultimo, ma non per ultimo, il lavoro sul “genitore interno” importante guida etica e morale, che va rivisto nella sua severità normativa o al contrario nella sua mancanza.

TERAPIA DELLA GESTALT

La Terapia della Gestalt vede l’individuo che si autoregola nell’interazione con l’ambiente. A volte si continua ad usare modalità di adattamento che sono state utili in passato, ma che non lo sono più e risultano dannose, determinando sintomi psichici e fisici. Nel mio lavoro con la Gestalt è essenziale la relazione terapeutica col paziente, all’interno della quale si osservano i comportamenti nell’esperienza diretta, piuttosto che interpretarli. Come dice anche Vezio Ruggieri: “I perché sono un insieme di come”; nella terapia della Gestalt si pone così grande attenzione a “come” i processi mentali, fisici e comportamentali, avvengono nella consapevolezza della realtà della persona e delle relazioni.

L’esperienza mi ha portato ad integrare parecchio queste teorie con la necessità per i pazienti di un valido superamento dei sintomi, sviluppando la mia psicoterapia verso un approccio una Cognitivo-comportamentale, in cui il paziente sperimenta “nel qui ed ora” il collegamento corretto delle emozioni ai comportamenti e alle situazioni. La scoperta delle emozioni come guida e non qualcosa da controllare o da cui fuggire.

TECNICHE

Nel mio lavoro impiego diverse tecniche a seconda delle persone, dei problemi presentati, dei sintomi. Non solo ma ci sono anche i tempi della terapia, gli stadi della terapia, in cui possono rendersi utili alcune tecniche piuttosto che altre.

  • LA PSICOTERAPIA si basa in generale sulle tecniche dell’Analisi Transazionale e della Terapia della Gestalt
  • Impiego Tecniche psicofisiologiche secondo il “Modello di Ruggieri”, in particolare per aspetti dispercettivi nei disturbi alimentari
  • La mia esperienza di sintesi con queste tecniche ha generato un approccio Cognitivo-Comportamentle
  • Posso inserire variamente alcune Tecniche di rilassamento come il “Rilassamento di Jacobson” e il “Training Autogeno” (di Shultz) a seconda dei casi o dei momenti della terapia
  • IPNOSI CLINICA
  • L’Ipnosi è uno stato psicofisico che si crea nel paziente attraverso il rapporto col terapeuta.
  • L’ipnosi regressiva è utile come tecnica che utilizzo in terapia con alcune persone e/o in alcuni momenti o fasi della terapia stessa. Traumi o difese tenaci possono essere affrontati con questa tecnica.
  • L’Ipnosi mediante “Suggestioni immaginative” si rivela invece molto utile in modo complementare alle terapie mediche nei disturbi psicosomatici (in gastroenterologia, in dermatologia, in oncologia, ecc…).

Come le conversioni somatiche sono una modalità di comunicazione che dalla psiche si esprime nel corpo (conflitti psichici inconsci), cosi l’ipnosi e le suggestioni metaforiche sono una comunicazione, che attraverso il particolare rilassamento ipnotico raggiungono le parti inconscie della mente, laddove si possono determinare i fenomeni naturali di riequilibrazione e di autoguarigione. L’Ipnosi è come un sogno al contrario: Nel particolare stato di rilassamento che chiamiamo sonno ordinario scopriamo il fenomeno dei sogni, cioè qualcosa che è nella nostra psiche diviene una storia strana che ricordiamo. L’Ipnosi, sempre attraverso un particolare rilassamento, fa un percorso contrario al sogno: inserisce nella psiche immagini e parole che hanno un senso per i disturbi espressi. L’Ipnosi clinica non richiede grandi energie, come si vede a volte negli spettacoli e dove le cose più eclatanti sono evidentemente un gioco, un trucco.

  • L’Ipnosi clinica concentra l’attenzione sulla persona e sui suoi problemi. I risultati sono comunque spesso sorprendenti, soprattutto nell’ambito della gravità. Tuttavia non sono le modalità di induzione che contano, ma la reale disponibilità e motivazione delle persone ad affrontare un cambiamento.
  • Posso impiegare inoltre l’ipnosi per disturbi come: fobie, tabagismo, alcolismo o la ludopatia; oppure nell’insonnia o per problemi legati alla memoria, ecc…
  • L’Ipnosi è uno stato di coscienza che possiamo collocare tra la veglia e il sonno. Non si è svegli, ma non si dorme (se no non si sentono le parole del terapeuta). E’ accertato con ricerche specifiche che con l’Ipnosi non può essere tolta o modificata nel paziente la vigilanza su norme etiche, ideologiche o morali.

Ho parecchia esperienza nell’accogliere le persone, che soffrono, che sono stufe, che vogliono stare bene. Una seduta serve per chiarire ogni dubbio: su di te… e su di me