Parliamo di carezze intese come le conosciamo tutti, ma quanto sono rare a volte… da quanto tempo ci mancano. Ma qui vi parlo anche di carezze intese come unità di riconoscimento, quelle che la mamma dà al suo bambino occupandosi di lui e che nutrono in lui l’idea di un mondo buono in cui è bello vivere. Quando questo bambino cresce e diventa adulto ricerca ancora carezze: quelle fisiche sì ma anche riconoscimenti, testimonianze di stima come persona, nel mondo del lavoro, ecc….

Certo se abbiamo un problema nel lavoro o nella vita sociale possiamo trovare conforto nelle carezze familiari e di coppia, se invece è la nostra vita relazionale a essere un po’ arida cerchiamo conforto nelle attività e nel lavoro. Ma non è più il bel mondo che percepivamo da bambini e la mancanza di carezze può non reggere il tempo, così noi non stiamo più bene. Le carezze riducono il dolore fisico e mentale producendo endorfine, sostanze che nel cervello sono legate alla gioia e alla salute di tutto il corpo. Accarezzare e farsi accarezzare è salute, abbracciare e farsi abbracciare è salute. Un po’ di coraggio per ricominciare e via!