Questo articolo deriva da una pubblicazione sul “Giornale di Lecco” di qualche anno fa, dove entravo nella discussione sul trattamento del dolore in ospedale.

Esercito da quasi trent’anni la professione di Psicologo. Nella mia pratica di Psicoterapeuta, tra le tecniche impiegate vi è l’uso dell’Ipnosi come metodo per il trattamento di diversi disturbi psicologici, malattie psicosomatiche, insonnia e altro. La collaborazione con i medici di medicina generale e con gli specialisti, è sempre stata proficua e fonte di sicurezza per i pazienti, nonchè di positiva crescita culturale e professionale reciproca nell?incontro coi colleghi medici. Dal 1997, anno della mia formazione nella tecnica ipnotica, ho praticato l’ipnosi clinica in molti casi riscontrando benefici nei pazienti, soprattutto nelle malattie psicosomatiche particolarmente resistenti.

In merito all’ipnosi voglio ricordare un congresso che si è tenuto a Milano qualche anno fa: il primo congresso italiano di “Ipnosi in Oncologia” a cui ho partecipato. Si è discusso delle possibilità e dei limiti dell?ipnosi in questo ambito e si è fatto il punto sulla ricerca scientifica nel settore. Si è discusso per esempio di come l’ipnosi ove applicata in soggetti ipnorecettivi nella cura oncologica, può avere un ruolo complementare alle cure mediche nel prolungare la vita, nel migliorarne la qualità, oltre che nella riduzione del dolore. Ovviamente sarebbe interessante entrare in alcuni particolari, ma ciò va oltre questa scritto.

E vengo al dunque al tema del dolore. Condividevo in pieno gli scopi del progetto “Ospedale senza dolore”, e credo tuttora anche che sia opportuno impiegare i medicamenti più appropriati nella terapia del dolore senza preconcetti. Ma credo che possa essere importante, in un ambito formativo, estendere l’informazione a quelle “metodologie diverse di alleviamento del dolore“, comprendendo anche una riflessione su tutti quegli aspetti del “curare” che possono dare un contributo al recupero della salute e della qualità della vita del paziente. L’ipnosi è uno di questi, osservando che è un fenomeno studiato dall’uomo fin dall’antichità, ma che negli ultimi 50 anni è assurto a particolare rilevanza in termini di ricerca scientifica. In questo senso, tenendo presente le problematiche organizzative in ambito medico-ospedaliero e le necessità tante volte legate all’urgenza o alla gravità, credo che l’ipnosi e gli aspetti psicologici ad essa connessi, possano essere d’aiuto, sia come approccio co-terapeutico ove è possibile, sia come dimensione culturale-olistica nella formazione del personale.