Sono un po’ di anni che spuntano da ogni parte varie figure che fanno delle cose, non sempre professionali, nel senso che non è chiaro che professione facciano e comunque la professione non è normata dalla legge. Si chiamano Coach, Allenatore mentale, Counsellor, Maestro di respiro e in tanti altri modi sempre più particolari e sempre meno chiari. Siamo nell’ambito delle discipline olistiche, in cui ho conosciuto anche tante brave persone, preparate e umili nel loro modo di porsi in quello che diventa un po’ un universo di interventi senza confini.
Molte delle persone che si occupano di “olismo”, hanno imparato in qualche mese o in un anno, magari bene, una certa tecnica e la propongono alla gente che non sa quali sono i confini di quello che fanno, ma non sanno nemmeno se c’è un’indicazione o peggio una controindicazione in quello che fanno con queste tecniche; una diagnosi seria è fondamentale per una cura utile, per sapere quello che si fa! Per fare una diagnosi sono necessari studi approfonditi, che durano anni, solo successivamente si passa alle tecniche. Queste persone se va bene hanno una laurea, ma la maggior parte non è nè laureata nè diplomata. Soprattutto queste persone operano senza un retroterra di preparazione clinica e psicologica. Mi è anzi capitato di incontrare persone che accedono ai vari corsi per diventare maestri, che sono già essi stessi portatori di disturbi nevrotici o borderline, quando va bene. Purtroppo alcuni si rivolgono a costoro per stare meglio. Queste persone stanno bene attente a non usare termini propri dello psicologo per non incappare in abuso professionale manifesto (Legge 56/89), ma così facendo negano più di 100 anni di ricerca e di formazione scientifica nelle università e facoltà di psicologia.
Il problema è che se una persona sta bene e vuole migliorare qualcosa di sè non corre rischi, caso mai non impara niente. Ma se vuole guarire da qualcosa, soprattutto inerente a disturbi o disagi psicologici può trovarsi in condizioni che queste persone, coach ecc.., non sanno affrontare! Conoscono tecniche standard che possono avere sulle persone impatti diversi e non hanno una teoria di riferimento nè tanto meno una deontologia clinica professionale a cui rifarsi in modo etico. Sono in genere mossi da una curiosità iniziale che si traduce poi nella velleità di guadagnare denaro, al di fuori di qualsiasi controllo professionale riconosciuto (non esistono) e nemmeno fiscale.
Un cittadino può rivolgersi all’Ordine degli Psicologi se ha dei dubbi su un professionista, ma rispetto a costoro non c’è tutela. Rivolgendosi ad uno Psicologo/Psicoterapeuta iscritto si è tutelati dall’Ordine. Clicca il banner dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia più sotto.